Il crowdfunding: una magnifica avventura

O.I. L'arte in una frattura: il libro di Fabiano Lioi. Stampiamolo insieme con la campagna di crowdfunding

Perché O.I. L’arte in una frattura è stato pubblicato grazie ad una campagna crowdfunding? Leggi e scoprilo!

Forse ne hai sentito parlare, ma non hai mai approfondito. Forse ti sei cimentata/o tu stessa/o in una campagna, e sai quanto lavoro c’è dietro. Forse hai già sostenuto qualcuno in questa avventura, e hai voglia di sentirti di nuovo parte della realizzazione di un progetto. Forse non sai minimamente di cosa si tratta, ma sei curiosa/o di scoprirlo.

Siamo qui per raccontarti cos’è il crowdfunding e come funziona. Ma soprattutto, vogliamo condividere con te il perché nel settembre 2020 abbiamo scelto di intraprendere questo percorso per rendere possibile la pubblicazione del libro O.I. L’arte in una frattura e la realizzazione della mostra omonima.

Una splendida avventura, che ci ha permesso alla fine di realizzare un sogno, ma soprattutto di iniziare un viaggio importantissimo, insieme a tutte le Ambasciatrici e a tutti gli Ambasciatori O.I.

Cos’è il crowdfunding

Secondo Il Manuale del crowdfunding scritto da Alessandro Brunello, il crowdfunding può essere definito come «un processo di collaborazione tra più persone che decidono di stanziare il proprio denaro, in linea di massima piccole somme, per sostenere, gli sforzi, i progetti e le visioni di altri privati cittadini, ma anche di aziende, enti e organizzazioni».

Composta dai termini inglesi crowd (folla) e funding (finanziamento), la parola crowdfunding viene tradotta in diversi modi, ma mai con un unico vocabolo. Il concetto alla base è, per farla breve, che il crowdfunding è uno strumento che consente di finanziare un progetto, tramite la partecipazione attiva e consapevole di chiunque ne voglia far parte.

Questo vuol dire che quando si sostiene una campagna di crowdfunding, lo si fa perché si crede nei valori fondanti del progetto e ci si sente parte di una comunità, di un gruppo che lavora insieme affinché l’obiettivo venga raggiunto.

Questi sforzi congiunti non sono solo di tipo economico, o almeno non sempre: c’è chi si impegna a versare una quota, chi invece presta la propria opera, mettendo a disposizione le proprie capacità e competenze. Altri condividono e sponsorizzano la campagna di crowdfunding sui social e fra i conoscenti, altri ancora diventano sponsor del progetto, permettendo l’organizzazione di incontri con chi ha intrapreso questa avventura.

Le scelte per il crowdfunding

Per la campagna di crowdfunding di O.I. L’arte in una frattura che abbiamo lanciato l’11 novembre 2020, abbiamo scelto Produzioni dal Basso, la prima piattaforma di crowdfunding nata in Italia. Il mercato offre molte possibilità, ma abbiamo deciso di affidarci ad una realtà italiana, semplice e trasparente.

La nostra campagna, che si è conclusa con successo il 21 dicembre 2020, era di tipo “take it all – reward based” e cioè “raccogli tutto – ricompensa”.

Cosa vuol dire? Semplice: per ogni azione di sostegno abbiamo previsto delle ricompense. Chiunque voleva essere l’artefice della pubblicazione di O.I. L’arte in una frattura si è quindi sentito/a parte di questa community, ricevendo direttamente a casa propria un prodotto che ha attestato il supporto alla causa (un segnalibro, una sacca, una copia del libro).

Perchè il crowdfunding

I più cinici – e anche, passateci il termine, ignoranti – potrebbero rispondere “perché è un modo innovativo di chiedere soldi”. Non è così.

L’idea di lanciare una campagna di crowdfunding per realizzare tanto il libro quanto la mostra di O.I. L’arte in una frattura viene dalla condivisione del progetto tra l’autore, Fabiano Lioi, e un suo amico storico, Federico Falciani. È proprio lui a credere per primo nell’idea di Fabiano, a voler partecipare in prima persona e a scendere in campo a fianco del suo amico.

Bastano due chiacchiere fra Fabiano e Federico per capire come realizzare il sogno della pubblicazione del libro e della realizzazione della mostra: far conoscere l’idea, il disegno, il concetto innovativo che ne è alla base. Federico decide così di prendersi carico della campagna di crowdfunding, mettendo a disposizione del progetto alcuni elementi della sua squadra di Psicografici e psicoscrittori del web, e fondando la casa editrice a lui collegata: Psicografici Editore.

Fra i vari aneddoti che si potrebbero raccontare, ce ne è uno in particolare: il momento in cui abbiamo dovuto decidere quale tipo di campagna scegliere. Fabiano non ha avuto un secondo di esitazione nel rispondere: «Ovviamente reward based, non voglio niente di equity o donazione. La donazione è assistenzialista, io voglio reciprocità e partecipazione all’opera. Io ti do, tu mi dai. È anche così che rimaniamo fedeli ai nostri valori e alle idee che il progetto incarna».

E tutti noi: muti.

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